L’allergia al nichel può svilupparsi in seguito al contatto prolungato con metalli contenenti nichel, il materiale di cui sono fatti molti degli oggetti di bigiotteria che comunemente possiamo acquistare. Un gruppo di ricercatori danesi si è occupato di studiare la differente incidenza di questo problema in due Capitali europee: Londra e Varsavia.
I risultati hanno messo in evidenza che una larga parte dei prodotti di bigiotteria in commercio, soprattutto se acquistati presso bancarelle o mercati, sono in grado di rilasciare nichel a contatto con la cute, e pertanto potenzialmente in grado di causare dermatiti nei soggetti con sensibilizzazione al nichel.
Per evitare l’insorgenza di sensibilizzazione al nichel, gli studiosi invitano a fare molta attenzione ai prodotti di bigiotteria che vengono acquistati. Per i soggetti che invece già soffrono di questo problema, il consiglio è di evitare di comprare prodotti di bigiotteria (ad
eccezione dell’acciaio di tipo chirurgico) o quantomeno a usarli molto limitatamente. Del resto la normativa sulla composizione dei gioielli di bigiotteria, che devono essere privi di metalli allergizzanti, risale al 1994, ma è ancora largamente disattesa in Italia.
Per la diagnosi di dermatite da contatto con nichel è necessario effettuare un patch test, un semplice test ambulatoriale che consiste nell’applicare sulla cute (solitamente sulla schiena) dei “cerotti” con le sostanze da testare, e rimuoverli dopo 48-72 ore per valutare l’insorgenza di reazioni eczematose nelle sedi di contatto. Esistono poi forme di immunoterapia specifica (il cosiddetto “vaccino”) per tentare la desensibilizzazione al nichel, la cui utilità deve essere valutata, caso per caso, insieme allo specialista allergologo di fiducia.