Il termine allergia è stato utilizzato per la prima volta da Von Pirquet agli inizi del XX secolo per definire qualsiasi tipo di risposta immunitaria caratterizzata da alterata reattività. Attualmente si preferisce parlare di alterata regolazione, ma nonostante il numero delle patologie legate a disregolazione del sistema immunitario sia da allora enormemente aumentato, il termine allergia viene utilizzato per definire le stesse patologie allora descritte da Von Pirquet.
Queste sono reazioni che si sviluppano a breve distanza di tempo dal contatto con l’antigene e pertanto prendono il nome di reazioni di ipersensibilità immediata.
A loro volta queste possono essere divise in due capitoli:
- Anafilassi. Sono manifestazioni che possono verificarsi virtualmente in tutti gli individui in seguito all’introduzione, in genere per via parenterale, di particolari antigeni, come farmaci o veleno di insetti.
- Atopia. Sono reazioni che sviluppano in seguito all’inalazione o all’ingestione di antigeni innocui (allergeni) comunemente presenti nell’ambiente e mostrano tendenza a segregarsi in certi gruppi familiari. Questo poiché la predisposizione genetica multifattoriale (ciascun fattore non è di per sé in grado di conferire alterazioni patologiche) gioca un ruolo rilevante, mentre l’esposizione agli allergeni rappresenta l’altra condizione necessaria per l’estrinsecarsi del fenotipo allergico.
Tuttavia le reazioni immediate costituiscono solo una parte dell’intero meccanismo fisiopatologico, potendo essere seguite dalle reazioni di fase tardiva, che contribuiscono in maniera determinante alla genesi delle manifestazioni cliniche e soprattutto alla loro cronicizzazione.
Considerando sempre il meccanismo fisiopatologico, possiamo distinguere:
- Malattie allergiche IgE-mediate. È una caratteristica dei soggetti allergici quella di produrre IgE verso sostanze, in genere proteiche, dotate di potere allergenico.
- Malattie pseudoallergiche. Sono dovute all’azione dei soliti mediatori flogogeni e vasoattivi, ma la loro liberazione da parte di mastociti e granulociti basofili è IgE-indipendente.