La diagnostica delle allergie, negli ultimi anni, ha visto importanti sviluppi. Tra questi, l’allergologia molecolare rappresenta forse il più interessante.
L’allergologia molecolare, anche definita “component resolved diagnosis” (CRD), consente infatti di stabilire la molecola allergenica verso la quale il paziente è sensibilizzato. Per fare un esempio pratico, il soggetto con allergia alla pesca, può essere allergico a Pru p 1 o Pru p 4 – due allergeni contenuti nella pesca che possono essere distrutti con la cottura o con la digestione gastrica -, oppure essere allergici a Pru p 3, che a differenza dei precedenti è stabile alla cottura ed alla digestione e pertanto comporta maggior rischio di reazioni importanti. Queste informazioni aggiuntive (essere allergici a Pru p 1, Pru p 3 o Pru p 4 – rispetto a sapere se si è allergici o meno alla pesca in toto) permettono di stabilire con maggiore precisione il quadro clinico del paziente. Un’ulteriore applicazione dell’allergologia molecolare inoltre si ha per le allergie respiratorie, specialmente nei casi in cui si pensa di iniziare un “vaccino”.
Di seguito la mia presentazione nell’ambito del corso di allergologia molecolare, tenutosi lo scorso 30 aprile nell’ambito del Congresso Annuale della sezione Toscana-Emilia Romagna-San Marino della SIAIC.