Svenimenti, disturbi respiratori, eruzioni cutanee e cefalee: sono i sintomi presentati da chi soffre di sensibilità chimica multipla (MCS – multiple chemical sensitivity) con elettrosensibilità, una patologia che rende particolarmente sensibili ai campi elettromagnetici emessi da tv, cellulari ed elettrodomestici.
L’MCS provoca disturbi ricorrenti che insorgono in seguito al contatto con alcune sostanze chimiche in concentrazioni molto inferiori rispetto a quelle tollerate dalla maggioranza della popolazione. Le sostanze che provocano i sintomi sono generalmente vernici, solventi, alcuni medicamenti, pesticidi e additivi. Spesso chi è affetto da questa patologia sviluppa anche una ipersensibilità verso i composti di origine petrolchimica, come carta, cosmetici, insetticidi e verso i campi elettromagnetici (elettrosensibilità) emessi da radio, televisori e telefonini.
Si stima che in Italia i soggetti affetti da questa patologia siano 500 mila mentre in Usa e in Europa dati recenti indicano che il 15% della popolazione soffre di intolleranze chimiche e il 3% di vera e propria MCS, di questi, il 50% presenta anche i sintomi della elettrosensibilità. Solo negli ultimi due anni presso il policlinico Umberto I di Roma sono stati diagnosticati 300 casi di MCS. Di questi, una parte dei pazienti presentava elettrosensibilità.
Tra le possibili cause della patologia sono state indicate sia una predisposizione genetica che genera una capacità ridotta di eliminare le sostanza tossiche e sia l’influenza di fattori ambientali come l’inquinamento elettromagnetico.
L’MCS è un quadro clinico ancora molto poco conosciuto, sicuramente non su base allergica (quindi non sono utili esami diagnostici come il prick test…), ed attualmente non è riconosciuto come patologia a sé stante dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da molte Società Scientifiche internazionali.
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