Secondo ACAAI (American College of Allergy Asthma & Immunology) circa il 5% dei bambini sotto i cinque anni e il 4% dei bambini dai 5 ai 17 anni soffrono di una allergia alimentare. Di questi, circa il 40% ha avuto reazioni allergiche gravi a seguito dell’ingestione di cibi. I bambini con allergie alimentari inoltre spesso presentano anche asma e allergie cutanee e respiratorie.
Due cose devono accadere prima che un bambino abbia una reazione allergica ad un alimento: il bambino deve avere consumato il cibo almeno una volta prima o deve essere stato esposto a quell’alimento attraverso il latte materno, e il suo sistema immunitario deve produrre anticorpi per le proteine di quell’alimento specifico.
Questa risposta immunitaria è ciò che aiuta gli allergologi a differenziare un’allergia alimentare da una intolleranza alimentare.
Una reazione allergica al cibo avviene generalmente in un tempo compreso tra i pochi minuti fino a un ora dopo aver consumato l’alimento. Tra i principali sintomi:
- reazioni cutanee, gonfiore alla bocca o alla lingua
- nausea, vomito, gonfiore addominale, problemi intestinali
- difficoltà respiratorie e di deglutizione
- calo della pressione sanguigna, debolezza
Se si sospetta una allergia alimentare nel proprio bambino bisognerebbe prima di tutto consultare un allergologo, che procederà a delineare la storia medica del paziente, la frequenza e la gravità delle reazioni allergiche e che effettuerà esami diagnostici come il prick test per determinare quali alimenti scatenano l’allergia. È inoltre bene fornire all’allergologo una lista degli alimenti con i quali il bambino è entrato in contatto e a seguito dei quali si sono notate reazioni allergiche lievi o gravi.
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