Polvere, muffe, scarsa qualità dell’aria, umidità e ambienti insalubri sono spesso la causa di reazioni allergiche che insorgono nei bambini proprio durante le lezioni, a causa della permanenza nella aule scolastiche.
Gard Italy (Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases) ha infatti effettuato una analisi in merito alla salubrità degli ambienti scolastici, rilevando “numerose criticità igienico sanitarie e di qualità dell’aria” come si legge sul rapporto stilato.
Proprio queste carenze potrebbero essere all’origine di reazioni allergiche e asma nei bambini.
Si tratta di problemi a volte legati alla progettazione dell’edificio o a carenze strutturali, architettoniche o edilizie, ma anche a carenze gestioni, dovute alla mancanza di informazioni e alla mancata attuazione di alcune buone pratiche da parte del personale docente e scolastico.
Per ovviare a questo inconveniente sono state emanate a inizio maggio le “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle aule scolastiche dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma”. Tra le importanti indicazioni contenute nel documento per migliorare la qualità dell’aria respirata quotidianamente dai bambini vi sono:
- Divieto assoluto di fumo all’interno dell’edificio scolastico
- Verifica dell’assenza di muffe nelle classi e nell’intero edificio
- Sistema di manutenzione e pulizia adeguato ed efficace
- Controllo dei sistemi di ventilazione nelle aule scolastiche
- Monitoraggio regolare dei parametri di qualità dell’aria (presenza di inquinanti, batteri, CO2)
- Formazione del personale scolastico e docente e degli studenti in merito alle buone pratiche da seguire (areare periodicamente le stanze, provvedere alle pulizie almeno due ore prima dell’entrata in classe dei bambini ecc..)
Il documento contenente le direttive emanate è disponibile sul sito del Ministero della Salute.
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