Sono almeno dieci gli italiani che ogni anno muoiono a seguito di shock anafilattico dopo punture di insetti come calabroni, api o vespe. Ogni anno infatti 5 milioni di italiani vengono punti da un insetto, di questi circa l’1% è affetto da allergia al veleno di imenotteri, che può portare reazioni allergiche, fino allo shock anafilattico.
Questi i dati diffusi dal professori Domenico Schiavino, responsabile del Servizio di allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, in una intervista ad Adnkronos Salute.
Schiavino dichiara anche però che gli accessi al pronto soccorso negli ultimi due o tre anni sono diminuiti, prevalentemente a causa del fatto che numerosi tipi di insetti prima presenti nel nostro Paese ora si sono fortemente ridotti o addirittura scomparsi.
Nella grande maggioranza dei casi – e cosi anche nei soggetti non allergici – la puntura di un insetto provoca soltanto dolore e arrossamento localizzato, nel restante 20% dei casi invece la reazione alla puntura può essere più importante, ma a correre rischi gravi è soltanto una piccola percentuale di soggetti allergici.
In caso di reazioni “sospette” alle punture di insetti, è importante interpellare il medico e possibilmente lo specialista allergologo, che provvederà a valutare il profilo di rischio del singolo soggetto, anche avvalendosi di test allergologici specifici. Ai soggetti a rischio viene generalmente consigliata una terapia desensibilizzante della durata di più anni che può portare a un netto miglioramento delle condizioni di vita e ad una riduzione dei rischio, oltre alla terapia da utilizzare in emergenza e da tenere sempre con sé.
In caso di allergia al veleno di imenotteri con sintomi gravi come lo shock anafilattico è molto importante agire in maniera tempestiva: è fondamentale allertare immediatamente i servizi di emergenza (chiamare il 118) oppure – quando il rischio è già noto e sono state prescritte terapie – intervenire immediatamente con le terapie salvavita di emergenza, come l’adrenalina autoiniettabile, che agli allergici più gravi il Servizio Sanitario Nazionale dispensa gratuitamente.
Foto: Flickr.com