Asma e obesità sono patologie croniche, collegate tra di loro da molti fattori, la cui incidenza concomitante è alta, anche se con variazioni significative a seconda dell’area geografica (alta incidenza nelle Americhe e in Australia). Come molte patologie croniche asma e obesità spesso compaiono in età infantile.
L’obesità favorisce lo sviluppo dell’asma e ne aggrava i sintomi: esistono sia ragioni “meccaniche” (il depositarsi di tessuto adiposo nelle regioni toraciche ed addominali porta ad peggioramento dei movimenti della gabbia toracica e conseguente dei movimenti necessari alla respirazione), sia per ragioni “immunologiche” (il tessuto adiposo non è solo un tessuto di “accumulo”, come si pensava un tempo, ma svolge azioni che favirscono i processi infiammatori).
Inoltre, l’obesità interferisce con la buona riuscita delle terapie contro l’asma: è dimostrato che una riduzione del peso corporeo porta infatti a un miglioramento dei disturbi dovuti all’asma e, in alcuni soggetti, anche alla scomparsa dei sintomi di questa patologia. Una perdita di anche solo il 10% del peso corporeo in un soggetto obeso è infatti sufficiente ottenere miglioramenti significativi per quei disturbi collegati all’obesità, ivi compresa l’asma.
La diagnosi dell’asma negli obesi è complicata dal fatto che l’obesità può provocare sintomi simili a quelli dell’asma come respiro affannoso, dispnea e apnee notturne. Risulta quindi fondamentale che la diagnosi di asma sia confermata da misurazioni oggettive come l’iperreattività bronchiale, i parametri di funzionalità polmonare, l’atopia e gli indici di infiammazione bronchiale.
Per maggiori informazioni sulla correlazione tra asma e obesità è possibile consultare sul sito della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica l’articolo dal titolo “Asma e obesità: più di un’associazione causale?“.
Foto: Flickr.com