Nei soggetti affetti da allergie o altre patologie autoimmuni sarebbe maggiore il rischio di sviluppare malattie ematologiche come linfomi o leucemie. È quanto rivela un recente studio del Fred Hutchinson Cancer Research Center, che ha analizzato la relazione tra sistema immunitario e cancro prendendo in esame 66 mila volontari tra i 50 e i 76 anni che sono stati tenuti sotto osservazione per una media di otto anni.
I dati raccolti al termine dello studio indicavano che nei soggetti con allergia ai pollini sono più frequenti malattie maligne ematologiche. L’aumento è di modesta entità rispetto alla popolazione generale, circa il 20%, ma statisticamente significativo.
Analizzando i dati separatamente negli uomini e nelle donne, è stato notato che sarebbero in particolare le donne a presentare un rischio maggiore, mentre negli uomini non si dimostrato differenze significative rispetto alla popolazione generale.
il dottor Mazyar Shadman del Fred Hutchinson Cancer Research Centre, coautore dello studio, ha spiegato che “un numero crescente di indizi mostra che una disregolazione del sistema immunitario, come quella che avviene nel caso di patologie allergiche e autoimmuni, può incidere sullo sviluppo di tumori”.
Nel dettaglio, lo studio ha richiesto ai partecipanti di rispondere a un questionario con domande sulla storia della propria salute, sull’uso di farmaci e integratori, sulla dieta e su altri fattori di rischio del cancro, come il vizio del fumo. Tra i dati raccolti, come detto, anche informazioni sulla familiarità o la presenza di asma o allergie a pollini, muffe, vegetali, animali domestici, punture di insetti, alimenti e farmaci.
Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Hematology, fornisce nuovi dati sulla correlazione tra allergie e sviluppo di tumori. Ulteriori studi saranno necessari per confermare questo riscontro e delinearne meglio l’entità.
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