Più assenze, sonno disturbato, difficoltà di concentrazione: le allergie non solo sono un fastidio ma anche un ostacolo in più al raggiungimento di un ottimo rendimento scolastico. È quanto rileva uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology che ha esaminato i dati provenienti da 1800 studenti nella fascia di età che va dai 15 ai 17 anni.
Lo studio evidenzia come durante un compito in classe mediamente si perda un punto a causa di sintomi allergici respiratori o a causa dell’assunzione di farmaci antiallergici. Lo studio inoltre rivela che ogni anno negli Stati Uniti due milioni di assenze sono imputabili a sintomi allergici.
Ma non finisce qui: i disturbi del sonno legati alla presenza di allergie interessano l’88% dei ragazzi affetti da rinite, che sperimentano apnee notturne, risvegli durante la notte, difficoltà ad addormentarsi e una ridotta qualità del sonno, che risulta meno ristoratore. Inoltre nei casi più gravi le allergie impattano anche su aspetti emozionali delicati e possono essere alla base di calo di autostima, vergogna, ansia dei genitori con comportamenti iperprotettivi ed episodi depressivi.
Eppure l’alternativa all’assunzione dei farmaci esiste per la maggior parte delle allergie: sia la terapia farmacologica che l’immunoterapia, unico trattamento attualmente in grado di modificare la storia naturale della patologia allergica e di migliorare sensibilmente la qualità della vita.
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