Aumentano gli studi a sostegno dell’efficacia e della sicurezza della immunoterapia specifica, il cosiddetto vaccino antiallergico. Proprio su questo tema è stato intervistato da Assobiomedica (la federazione di Confindustria che rappresenta le imprese che forniscono alle strutture sanitarie italiane dispositivi medici) il Professor Giorgio Walter Canonica, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (SIAAIC), in occasione del 4° congresso nazionale IFIAC (Federazione delle società italiane di immunologia, allergologia e immunologia clinica) e 27° Congresso nazionale della Siaaic.
“L’immunoterapia specifica è la somministrazione controllata al paziente dell’allergene causale della sua patologia, con lo scopo di desensibilizzarlo” spiega il professore nell’intervista “È bene precisare che perché la terapia ottenga risultati la scelta dell’allergene corretto da somministrare e dunque la correttezza diagnostica, sono fondamentali. Per una corretta diagnosi la medicina moderna si può avvalere di numerosi strumenti, che vanno dal semplice ma comunque valido skin test (test cutaneo) sino alla diagnostica molecolare.” In sostanza, spiega il Professore, la somministrazione dell’allergene ha l’effetto di rendere il paziente tollerante all’esposizione naturale all’allergene stesso.
Ma quali sono i vantaggi di questa terapia rispetto al trattamento farmacologico? “L’immunoterapia non è un farmaco sintomatico, cioè non risolve il sintomo al momento della somministrazione” spiega Canonica “Il vantaggio fondamentale dell’immunoterapia e la sua fondamentale differenza con la terapia farmacologica risiede però nel fatto che non esiste alcun farmaco che alla sospensione della sua somministrazione abbia una prosecuzione dell’effetto, come invece avviene nel caso della immunoterapia specifica”. Il Professore spiega inoltre che è stato dimostrato in uno studio (e in numerosi altri oltre a quello citato) della durata di quindici anni che la somministrazione di immunoterapia specifica per una durata di quattro anni protegge il soggetto dai sintomi dell’allergia per ulteriori otto anni dopo il termine della terapia.
Il 12 aprile scorso, ricorda il Professore, la SIAAIC ha avuto una audizione alla Commissione Tecnico Scientifica dell’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) sul tema delle terapie nel campo della allergologia. Al termine della audizione AIFA ha espresso la volontà di convocare un tavolo con Farmindustria e le società scientifiche per poter dialogare su possibili trattamenti futuri ma soprattutto per discutere della risoluzione di un grosso problema in questo settore: quello dell’aderenza al trattamento nelle malattie ostruttive e bronchiali.
Infine, l’intervistatrice di Assobiomedica domanda al Professor Canonica quali vantaggi potrebbe portare uno stretto dialogo tra medicina e tecnologia, ovvero una sinergia tra comunità scientifica ed industria. Il Professor Canonica, da anni impegnato nel settore delle terapie biotecnologiche, risponde che questo genere di sinergia rappresenta il futuro del settore: diagnostica molecolare e anticorpi monoclonali stanno infatti assumendo nella pratica clinica una importanza fondamentale.
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