Con l’avvicinarsi della bella stagione le tante strutture ricettive della penisola si preparano ad accogliere i turisti. Attenzione però ad essere preparati per accogliere anche chi soffre di allergia. Senza contromisure contro acari, pollini e allergie alimentari, infatti, si rischia di perdere il 20% del fatturato.
Questi i dati diffusi dalla Regione Veneto, ma estendibili a tutto il territorio italiano. I clienti allergici, insomma, sono sempre di più e se non si vuole dire addio ad una fetta di mercato occorre correre ai ripari adottando semplici accorgimenti, gli stessi che chi soffre di allergia già adotta quotidianamente nella propria casa.
Per prevenire le allergie respiratorie, come l’allergia agli acari o alla polvere, meglio dire no alla moquette (soprattutto nelle camere, mentre nei corridoi è possibile lasciarla, consentendo una riduzione del rumore dei trolley di passaggio), purtroppo ancora molto diffusa in molte strutture ricettive. Meglio invece prevedere stanza con pavimento in legno (parquet) o pvc, anallergico. No anche alle carte da parati, su cui si accumula facilmente la polvere, e ai tendaggi pesanti, in velluto o tessuti damascati, da sostituire con tendaggi più leggeri in cotone, meno propensi ad attirare la polvere e più facili da lavare e igienizzare con regolarità.
Per chi non vuole rinunciare totalmente a questi elementi o per chi non può permettersi una ristrutturazione totale della struttura meglio prevedere la ristrutturazione di alcune stanze, da riservare ai clienti che fanno presente di essere affetti da allergia.
Quanto ai clienti, per non avere brutte sorprese è sempre bene specificare al momento della prenotazione la presenza di allergie e intolleranze, in modo da consentire alla struttura ricettiva di organizzare una accoglienza ottimale, sia in termini di ambiente che, nel caso della allergie alimentari, di menu.
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