Meno conosciuta, rispetto alle più note allergie all’uovo, alla frutta secca o al latte, l’allergia al sedano è comunque piuttosto diffusa nel nostro Paese e presenta delle peculiarità che la distinguono dalle altre.
Prima di tutto, l’allergia a questo ortaggio si presenta spesso in associazione ad allergie a pollini di betulla o di ambrosia. Sono le cosiddette allergie crociate, ovvero allergie scatenate da più sostanza apparentemente indipendenti e non correlate tra di loro, come in questo caso sedano e polline di betulla, dovute alla presenza di allergeni simili o comuni in entrambe le sostanze, che provocano la cross-reattività.
Un’altra particolarità dell’allergia al sedano risiede nel fatto che, generalmente, quando questa allergia si presenta in associazione al polline di betulla a scatenare la reazione allergica è soltanto il sedano crudo, mentre il paziente riesce a consumare l’ortaggio cotto senza sperimentare reazioni avverse. Nei soggetti in cui, invece, l’allergia alimentare al sedano si presenta in associazione ad una allergia ai pollini di ambrosia accade frequentemente che si debba escludere dalla dieta sia il consumo di sedano crudo che quello dell’ortaggio cotto. Si tratta, è bene precisarlo, comunque di indicazioni generiche che è sempre bene verificare sotto controllo medico e dopo accurati test diagnostici.
L’allergia al sedano provoca i sintomi tipici di ogni allergia alimentare: sindrome orale allergica (con bruciore del cavo orale, prurito e secchezza), orticaria ed eczema, vomito e nausea, problemi all’apparato digestivo e gastrointestinale, dispnea e problemi respiratori, senso di soffocamento e, nei pazienti con la forma più grave di allergia, shock anafilattico.
Primo accorgimento da adottare a seguito di una diagnosi di allergia al sedano è l’eliminazione di questo alimento dalla propria dieta. Attenzione dunque anche al consumo di brodi e minestre pronte, prodotti surgelati, salse e condimenti, miscele di spezie. In aiuto del consumatore alle prese con l’allergia è però arrivata la legge, ossia un decreto legislativo che dal 2006 obbliga le case produttrici di alimenti ad indicare in etichetta la presenza di 12 allergeni alimentari (tra cui anche il sedano) se presenti in quantità uguali o superiori a un grammo per ogni chilo di prodotto. Tra gli altri accorgimenti da adottare vi è poi quello di concordare con il proprio medico una terapia adeguata e, nei casi in cui vi sia il rischio di anafilassi, di portare sempre con se le terapie salvavita di emergenza per intervenire tempestivamente in caso di shock anafilattico.
Foto: Flickr.com