La European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) e Asthma – Allergy Denmark hanno lanciato, in occasione del Congresso EAACI 2014 che si è tenuto dal 7 all’11 giugno a Copenhagen, una campagna di sensibilizzazione dal grande impatto visivo sul tema delle allergia e dell’importanza per la salute di non sottovalutare queste patologie.
Una persona letteralmente intrappolata in una gabbia con la scritta “Allergia” ha fornito informazioni ai passanti della centralissima Christiansborg Slotsplads di Copenhagen su temi come prevenzione delle allergie, fattori di rischio e terapie.
L’allergia è infatti ormai un problema di proporzioni pandemiche, che colpisce solo in Europa oltre 150 mila persone, attestandosi saldamente al primo posto come la patologie cronica più diffusa. Secondo dati recenti un bambino su tre in Europa è affetto da allergia, e le stime per il futuro prevedono che nei prossimi 10 anni questa patologia colpirà più del 50% della popolazione europea. Ma non basta: un allergico su cinque infatti sperimenta sintomi debilitanti ed è esposto al pericolo di morte a causa di attacchi di asma o di shock anafilattico.
Proprio per aiutare la popolazione a comprendere sintomi, conseguenze, cause e rimedi dell’allergia la European Academy of Allergy and Clinical Immunology e Asthma – Allergy Denmark hanno lanciato questa campagna di sensibilizzazione: “Questa campagna è importante e ha lo scopo di mostrare come le allergie possono incidere sulla vita personale e lavorativa dei pazienti e di sottolineare l’importanza di una corretta diagnosi e terapia” ha dichiarato Anne Holm Hansen, Vice presidente di Asthma – Allergy Denmark.
Le fa eco Nikolaos G. Papadopoulos, Presidente della EAACI: “L’allergia è una condizione che incide pesantemente sullo stile di vita e sulle capacità lavorative del paziente” ha spiegato “Una persona allergica teme il contatto con sostanze insignificanti per il resto della popolazione, come piante, animali, insetti, cibo o farmaci e questa condizione fa spesso sentire chi soffre di allergia come ‘intrappolato’ nella sua condizione”.
Foto: eaaci.org