La globalizzazione e l’introduzione di nuove abitudini alimentari hanno portato sulle nostre tavole cibi provenienti da tutti il mondo, allungando la lista delle possibili allergie alimentari. Tra i “nuovi cibi” maggiormente allergizzanti figura il sesamo (il cui nome scientifico è Sesamum indicum), una pianta originaria dell’India e dell’Africa da cui si ricavano i ben conosciuti semi di sesamo, utilizzati tradizionalmente nella cucina giapponese, coreana e mediorientale.
Grazie alla sempre più massiccia introduzione di questo alimento anche sulle tavole europee (per la preparazione di pane o per aggiungere una nota croccante alle panature) si è registrata negli ultimi anni una impennata del numero di allergie al sesamo. Una impennata confermata anche dai dati della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI), secondo cui ad oggi sono oltre tre milioni gli italiani affetti da una allergia alimentare, e il numero è in aumento.
A rendere i semi di sesamo un alimento potenzialmente allergenico è la presenza di alcune molecole allergeniche di natura proteica, come Ses I1, Ses I2, Ses I3 e Bet v1. Queste proteine sono propense a scatenare una reazione allergica e cioè una reazione dell’organismo contro proteine innocue ma riconosciute erroneamente come nemiche dell’organismo, che attraverso l’azione degli anticorpi IgE le attacca, scatenando i sintomi dell’allergia.
I sintomi di una allergia al sesamo sono gli stessi di tutte le allergie alimentari: prurito e gonfiore a gola, labbra e palato (la cosiddetta sindrome allergica orale), crampi intestinali, comparsa di eczemi o orticaria, vomito. Nei casi di allergia grave l’ingestione del cibo che scatena l’allergia può portare anche a shock anafilattico e attacchi d’asma, rendendo necessario un intervento tempestivo e per non mettere il soggetto allergico in serio pericolo di vita.
La diagnosi delle allergie alimentari prevede esami diagnostici come test cutanei, test ematici e, se necessario, test di provocazione. Spesso inoltre si richiede inoltre al paziente di tenere una sorta di diario alimentare, in cui annotare i cibi consumati e gli eventuali sintomi riscontrati.
Giunti ad una diagnosi certa, gli allergici al sedano dovranno procedere eliminando dalla loro dieta questo alimento. Per fare questo è indispensabile una lettura attenta delle etichette dei prodotti confezionati che si acquistano. Per legge, infatti, gli alimenti confezionati devono indicare in etichetta la presenza anche minima di alimenti potenzialmente allergizzanti, come il sesamo.
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