Le reazioni allergiche scatenate dagli alimenti si distinguono in lievi e gravi (anafilassi) sulla base della sintomatologia, imparare a riconoscerle è importante dal momento che si rendono necessarie modalità di intervento diverse.
L’allergia alimentare è una patologia caratterizzata da una reazione immunologica anomala nei confronti di proteine alimentari specifiche (allergeni), normalmente innocue, che vengono riconosciute come nocive dall’organismo ed “attaccate” da determinati anticorpi. Nella maggior parte dei casi le reazioni sono immediate e localizzate, in genere di entità lieve, ma talvolta possono essere acute e letali, in questi casi si parla di anafilassi. L’anafilassi per definizione è una grave reazione allergica a rapida comparsa, che può causare la morte. Essa è contraddistinta da una vasta sintomatologia che coinvolge più di un apparato del corpo umano e può manifestarsi in pochi minuti o nelle ore successive al contatto.
Distinguere una reazione allergica grave (anafilassi) da una lieve è possibile sulla base dei sintomi che si manifestano ed è importante per poter individuare come intervenire nel modo corretto.
In caso di reazioni allergiche lievi, solitamente i sintomi sono relativi ad un solo apparato e possono comprendere alcuni tra quelli di seguito elencati: reazioni a livello della cute (orticaria, angioedema), degli occhi (lacrimazione, prurito, gonfiore), dell’apparato respiratorio superiore (rinorrea, prurito, starnuti) e dell’apparato gastro-intestinale (edema labiale, rigonfiamento linguale, prurito orale, nausea, dolore addominale, vomito).
Tuttavia, spesso i sintomi tipici di una reazione allergica comune precedono quelli dell’anafilassi la quale è caratterizzata da sintomi che coinvolgono, oltre agli apparati sopracitati, anche l’apparato respiratorio inferiore (tosse, costrizione toracica, dispnea) e quello cardiovascolare (tachicardia, ipotensione, vertigini, perdita di coscienza).
L’anafilassi è un’emergenza medica che richiede un trattamento immediato: in primo luogo bisogna far distendere la persona colpita da anafilassi o farla sedere se ha difficoltà a respirare, successivamente è di fondamentale importanza la tempestiva somministrazione di adrenalina intramuscolare (disponibile nella forma di penne autoiniettabili), infine bisogna allertare immediatamente i soccorsi sanitari. In alcuni casi si rende necessaria una seconda iniezione di adrenalina, da effettuarsi solo quando non vi è risposta all’iniezione iniziale trascorsi 5 minuti da questa.