Il numero di persone intolleranti al lattosio o allergiche alle proteine del latte è in crescita.
Senza voler indagare le ragioni che stanno dietro a questi incrementi, possiamo chiederci come possano, i soggetti intolleranti o allergici, assimilare le stesse sostanze da altre fonti.
In altre parole, quali sono i cibi sostitutivi dei latticini?
Innanzitutto, partiamo da una considerazione fondamentale. Se il latte (quello materno, ma anche quello vaccino) può essere un alimento basilare nella dieta dei bambini fino ai due anni, con il passare del tempo lo diviene sempre meno.
Quello che è imprescindibile nei bambini e nei ragazzi nel pieno della loro crescita e del loro sviluppo (quindi fino ai 18 anni) è il calcio. Che non si trova solo nel latte e nei suoi derivati.
Prendete, per esempio, il latte (forse sarebbe più corretto definirlo “bevanda”) di riso o quello di soia. Basta leggere l’etichetta della confezione per realizzare immediatamente che si tratta di una importante fonte di calcio; e quindi di un buon sostituto del latte vaccino.
Ma la soia e il riso non sono i soli a contenere la sostanza fondamentale per la crescita delle ossa. Troviamo molto calcio anche nelle mandorle e nella frutta secca in genere e negli spinaci (questi ultimi possono però risultare di difficile digestione a causa dell’alta concentrazione di acido fitico).
Infine (ma la lista non è esaustiva), si calcola che poco più di mezzo etto di sardine sott’olio contengano 240 mg di calcio (per la presenza delle lische), la stessa dose che si assume bevendo 200 ml di latte vaccino.
Insomma, come dimostra la varietà di diete nel mondo, l’attenzione non va posta tanto sul cibo in sé stesso, quanto piuttosto sulle sostanze nutritive di cui il nostro organismo ha bisogno. Nel caso specifico, non dobbiamo guardare al latte come ad un alimento fondamentale, ma dobbiamo cercare di assimilare il calcio da altri alimenti.