Come possono le mamme ridurre nei bambini il rischio di asma e di difficoltà respiratorie? Un buon metodo potrebbe essere quello di mangiare pesce e semi di lino durante la gravidanza!
Questo almeno è quello che emerge da una ricerca condotta dal centro di ricerca danese Copenhagen Prospective Studies on Asthma in Childood in collaborazione con la University of Waterloo, in Canada.
Lo spunto per l’indagine arriva dalla constatazione dell’aumento negli ultimi 10 anni dei casi di allergie respiratorie nei bambini – negli USA, l’8,6% dei bambini e ragazzi fino ai 18 anni soffre di asma. Allo stesso tempo, altre ricerche negli anni più recenti hanno provato come il consumo di cibi naturalmente ricchi di acidi grassi omega-3 abbia effetti positivi sulla salute, soprattutto nel senso di una riduzione del rischio di problemi cardiocircolatori e di una riduzione del declino cognitivo (come demenza e Alzheimer).
Più nello specifico, è stato provato che il consumo di almeno 227 grammi di pesce di mare durante la gravidanza riduce i problemi di salute del nascituro.
Ipotizzando un legame diretto tra l’aumento dei casi di asma infantile e la diminuzione del consumo di cibi ricchi in antinfiammatori omega-3, i ricercatori canadesi e danesi hanno svolto un test su 736 donne alla 24esima settimana di gravidanza. Ad una parte del campione è stata somministrata ogni giorno una dose di 2,4 grammi di acidi grassi polinsaturi sotto forma di olio di pesce. Ad un’altra parte – il gruppo di controllo – un placebo, sotto forma di olio d’oliva. I figli sono stati seguiti per 5 anni, età alla quale può essere diagnosticata l’asma, monitorandone tutti i segni di potenziali disturbi respiratori e da allergia.
Tra i 695 bambini monitorati, quelli, le cui madri durante gli ultimi tre mesi di gravidanza avevano assunto olio di pesce, avevano un rischio del 16,9% di andare in contro ad asma o a difficoltà respiratorie, a fronte del 23,7% dei figli delle madri che nello stesso periodo gestazionale avevano assunto semplicemente olio di oliva. Questo significa che il consumo di omega-3 in gravidanza riduce il rischio di asma di quasi il 31%.
E questo risultato assume una valenza maggiore per quelle donne che presentano in partenza bassi valori di omega-3 nel sangue: mangiando cibi naturalmente ricchi di questi acidi grassi polinsaturi, diminuiscono del 54% la probabilità che i loro figli possano soffrire di asma.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati su The New England Journal of Medicine.