Il consumo di carne trattata sembrerebbe avere nel medio e lungo periodo una relazione diretta con le manifestazioni asmatiche negli adulti.
È quanto emerge da uno studio effettuato dal dottor Zhen Li presso l’ospedale Paul Brousse di Villejuif (periferia sud di Parigi) su un campione di 971 pazienti.
Le carni trattate – come gli insaccati, le salsicce, la carne essiccata e quella in scatola – sono particolarmente ricche di nitriti, dove fungono prevalentemente da conservanti. L’alta concentrazione di questi sali condurrebbe ad una infiammazione delle vie aeree connessa a stress nitrosativo. E si da il caso che quest’ultima rappresenti uno dei tanti processi fisiologici implicati nell’asma.
Da queste premesse e dai risultati dello studio, il dottor Zhan Li deduce che chi consuma con una certa continuità e frequenza carni trattate aumenta il rischio di andare in contro ad episodi asmatici
Tutto ciò non dovrebbe stupire se si pensa, come è già stato ampiamente provato, come il consumo di carni lavorate sia legato in quanto fattore di rischio all’insorgenza di alcuni tumori, a diverse patologie croniche (come la BPCO, un’affezione cronica polmonare), ma anche alla mortalità complessiva.
Più nello specifico, la dieta influenza l’indice di massa corporea (BMI) – e il consumo di carne trattata predispone all’aumento di peso. È altrettanto noto poi, che l’obesità aumenta il rischio per l’incidenza e le riacutizzazioni asmatiche.
Altri due fattori possono spiegare l’aumento delle manifestazioni asmatiche in seguito ad un certo tipo di dieta. Da un lato, il consumo di carne trattata infatti, secondo quanto già provato da studi precedenti, incrementa le infiammazioni sistemiche. Dall’altro, il rischio di asma può infine crescere per elevati livelli di sale e di grassi saturi.
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