L’inquinamento provocato dal traffico delle automobili ha, questo è noto, un effetto negativo sulla salute di tutti, giovani ed adulti. Nei bambini, come ci si aspetterebbe, lo smog ha effetti ancora più pesanti. Ma non è tutto. Ci sono dei casi in cui i piccoli in età prescolare, quindi fino ai 5 anni, risentono ancora di più delle conseguenze negative del passaggio o della permanenza in aree a forte traffico automobilistico.
Molti studi fino ad oggi hanno cercato di individuare la correlazione fra l’inquinamento dell’aria correlato al traffico (TRAP) e l’incidenza dell’asma o delle allergie. I risultati di queste ricerche non vanno tutte nello stesso senso e questa eterogeneità viene spiegata in parte dalle diverse metodologie utilizzate nelle indagini, in parte dalle differenti reazioni dei singoli soggetti all’inquinamento da traffico.
Nel tentativo di chiarire in maniera più netta la relazione tra TRAP e sviluppo di sintomi respiratori o allergici ed asma, un recente studio ha preso in esame 2.015 bambini in età prescolare, tenendo conto, nella scelta del campione, delle allergie presenti tra i genitori, di eventi familiari stressanti vissuti dai bambini e del loro sesso, come possibili fattori interferenti.
Quello che i ricercatori hanno potuto osservare è che i bambini di sesso maschile, con genitori allergici e sottoposti ad eventi familiari stressanti, che respirano aria con alte concentrazioni di ossido nitrico, all’età di 4 anni presentano un maggior rischio di sibilo persistente, tosse secca e sintomi di rinite.
Questo avvalora l’ipotesi degli elementi esterni, in presenza dei quali incrementa la suscettibilità dei bambini agli effetti respiratori negativi dell’esposizione all’inquinamento dell’aria.
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