La rinite allergica è una patologia che globalmente colpisce tra il 10 e il 30% dei bambini e che generalmente si accompagna all’asma, al punto che chi ne soffre ha il 30% in più di probabilità di soffrire anche di asma, mentre chi soffre di asma ha la quasi certezza (90%) di soffrire prima o poi anche di rinite allergica.
Recenti studi hanno dimostrato gli effetti benefici dell’esercizio fisico nei bambini asmatici, sebbene nei soggetti possa provocare il broncospasmo indotto da esercizio. L’attività fisica è infatti prescritta comunemente come trattamento riabilitativo per l’asma.
Presso il Children’s Hospital Srebrnjak di Zagabria, in Croazia, è stato condotto uno studio per indagare la relazione tra esercizio fisico, broncospasmo, asma e rinite allergica.
È stato selezionato un campione di 55 bambini asmatici, di cui 24 bambine, con età media di 12,6 anni, che oltre ad essere seguiti per la loro patologia, svolgevano regolare attività fisica di tipo aerobico. Dopo essere stati suddivisi in due sottogruppi individuati in base all’intensità dei loro sintomi nasali (meno sintomi nasali e più sintomi nasali; per tutte le altre caratteristiche i due sottogruppi non presentavano differenze significative), ai bambini è stato chiesto di effettuare una corsa libera di sei minuti, con e senza una molletta sul naso. In tre occasioni (prima, 3’ e 20’ dopo i due esercizi) i bambini sono stati sottoposti a spirometria.
I risultati: c’è stata una significativamente maggiore riduzione dell’aria espirata nel corso del primo secondo (il cosiddetto FEV1) 3’ dopo l’esercizio con la molletta sul naso nel sottogruppo con meno sintomi nasali, rispetto al sottogruppo con più sintomi nasali e rispetto all’esercizio senza la molletta sul naso.
Secondo i ricercatori, questo significherebbe che la respirazione buccale regolare dovuta ad una congestione nasale in qualche modo protegga i pazienti con asma e rinite allergica dal broncospasmo indotto da esercizio.
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