In una famiglia che debba fare i conti con una o più allergie alimentari, la fase della preparazione e del consumo dei pasti rischia di diventare un momento di potenziale conflitto per i rischi rappresentati dal cibo per il soggetto allergico, che si tratti di un bambino o di un adulto.
Stress, ansia profonda, a volte anche colpevolezza. Questi sono i sentimenti che una ricerca condotta dalla dott.ssa Elizabeth E. Springston del SickKids Hospital di Toronto ha individuato interrogando 1.126 genitori di bambini allergici, al fine di misurare l’impatto delle allergie alimentari rispetto alla qualità di vita dei genitori.
Il timore di suscitare nel figlio una reazione allergico-alimentare agisce in maniera più o meno sottile ed evidente in diverse fasi della giornata, come nei momenti di preparazione dei pasti, soprattutto con il timore di contaminare un piatto (come in presenza di soggetti celiaci), ma anche nella fase di acquisto degli alimenti (contengono o meno ingredienti allergizzanti?). Poiché poi le reazioni di tutti noi di fronte allo stesso fenomeno sono diverse, anche la percezione del rischio associato all’allergia alimentare può risultare diverso all’interno della coppia genitoriale.
Si tratta di altrettanti elementi che, se nel lungo periodo possono minare la stabilità della coppia, sul momento diminuiscono sicuramente la qualità della vita relativamente a diversi aspetti legati alla famiglia: preoccupazione per il benessere del figlio, percezione della perdita di libertà sperimentata dal bambino, perdita di controllo da parte del genitore nei confronti della protezione del piccolo, stress associato alla frequentazione dell’ambiente scolastico (la mensa ed anche la merenda di metà mattina possono rappresentare dei rischi), stress associato a tutte le attività collettive e sociali cui può partecipare il bambino.
Senza dimenticare che, nell’immediato, l’annuncio di una diagnosi di allergia provoca nei genitori una serie di reazioni a catena: choc, negazione, collera, e finalmente accettazione. Il problema può accentuarsi anche a causa del diverso ritmo a cui ognuno dei due partner attraversa le diverse fasi.
La soluzione di queste difficoltà, come in molti casi simili, sta in due aspetti fondamentali: l’informazione e la comunicazione.
Se la coppia, anche facendosi aiutare da specialisti, da un lato si informa sulla realtà delle allergie alimentari, sui rischi associati e sulle cure esistenti, dall’altro mantiene un buon livello di comunicazione al proprio interno, la gestione dell’allergia e delle sue conseguenze sulle abitudini familiari sarà di molto facilitata.
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