La gravidanza: un periodo sicuramente speciale nella vita di una donna ma anche un momento di forti cambiamenti e sconvolgimenti per il suo organismo. Proprio per questo i piccoli o grandi fastidi provocati dalle allergie meritano in questo periodo una attenzione particolare, frutto di una stretta collaborazione tra ginecologo e allergologo al fine di stabilire la migliore terapia da seguire per alleviare i sintomi fastidiosi e al contempo garantire la salute di mamma e bambino.
L’incidenza delle allergie nella popolazione ha ormai raggiunto il 10/15% ed è quindi sempre più frequente che donne in gravidanza presentino problemi di allergie. Ecco alcune informazioni utili su come affrontarle e cosa aspettarsi.
Iniziamo dalle allergie alimentari. Tra le allergie più diffuse vi è quella all’arachide, una patologia con una componente ereditaria. Proprio per questo alle donne con familiarità positiva a questa allergia, anche se non presentano la patologia, si consiglia di astenersi dal consumare questi alimenti durante la gestazione, soprattutto nel corso dell’ultimo trimestre, e nel periodo dell’allattamento. Questa precauzione previene la sensibilizzazione del bambino verso questo alimento.
In relazione ai disturbi della pelle è invece necessario sapere che alcune malattie cutanee allergiche, come l’orticaria, la dermatite atopica e la dermatite da contatto, possono peggiorare durante il periodo della gravidanza. Generalmente i sintomi vengono tenuti sotto controllo con pomate specifiche, cercando il più possibile di evitare l’assunzione di medicinali per bocca.
Una allergia rischiosa nel periodo della gravidanza è invece quella alle punture di insetti, che potrebbe scatenare reazioni rischiose per il bambino come l’anafilassi sistemica e lo shock anafilattico. A seconda dei casi specifici sarà quindi opportuno valutare con i vostri medici curanti la possibilità di iniziare una immunoterapia specifica per il veleno degli imenotteri, prima dell’inizio della gestazione stessa.
Infine, affrontiamo una patologia molto comune: l’asma allergico. Circa due terzi dei soggetti colpiti da asma allergico sperimenta un peggioramento durante il periodo della gravidanza mentre il restante terzo delle donne in attesa gode di una attenuazione dei sintomi. La terapia dell’asma deve essere proseguita per tutta la durata della gravidanza, ed anche in questo caso è fondamentale collaborazione tra ginecologo ed allergologo.
Per quanto riguarda la diagnosi delle allergie, l’esecuzione del prick test in gravidanza deve essere valutata molto attentamente, essendo questo un test provocativo e quindi in grado (pur con un rischio molto molto basso) di indurre reazioni allergiche anche importanti.
Foto: Flickr.com