Uno studio giapponese che sarà pubblicato sul prossimo numero della rivista scientifica “Allergology International” suggerisce che la presenza contemporanea di allergie alimentari e dermatite atopica aumenta le probabilità di sviluppare anche asma e allergie respiratorie.
Questi i risultati di uno studio che ha coinvolto 3300 studenti giapponesi. La fase più critica per i soggetti allergici è l’adolescenza, mentre con il passare del tempo la maggior parte dei soggetti ha sperimentato miglioramenti nelle manifestazioni asmatiche e cutanee.
A favorire la “marcia allergica”, cioè lo sviluppo in successione di diverse manifestazioni allergiche, sarebbe, secondo i ricercatori, la condizione della pelle degli allergici che, danneggiata dalla dermatite, lascerebbe passare con più facilità altri possibili allergeni che potrebbero favorire una sensibilizzazione.
Nei soggetti affetti da dermatite atopica infatti la barriera costituita dall’epidermide risulta meno compatta e svolge quindi meno efficacemente una funzione protettiva, risultando maggiormente irritabile e permeabile agli allergeni.
Ma una speranza per gli allergici esiste: i test clinici hanno infatti evidenziato che curando in maniera corretta la dermatite sin dai primi sintomi è possibile ottenere effetti positivi sul decorso della malattia. Il prick test per alimenti è quindi lo strumento diagnostico più utile per la diagnosi di queste forme allergiche, mentre il patch test può aiutare nel differenziare una dermatite atopica da una dermatite allergica da contatto.
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