All’ultimo Congresso annuale della Società Europea di Infettivologia Pediatrica si è indagato sulla causa del rapido aumento dell’incidenza delle allergie infantili. Negli ultimi 15 anni infatti è raddoppiato il numero di bambini affetti da allergie e attualmente la percentuale di bambini allergici ha raggiunto il 30%.
Tra le cause di questo aumento di allergici, secondo Maurizio De Martino, professore di Pediatria all’Università di Firenze, vi è l’aumento della sopravvivenza dei bambini nati sottopeso che, è stato dimostrato, sono maggiormente a rischio allergia.
Anche l’esposizione all’inquinamento atmosferico e al fumo durante la gravidanza aumenta il rischio di atopia (cioè la predisposizione allo sviluppo di reazioni allergiche) così come l’obesità o il sovrappeso in età pediatrica. È stata infatti dimostrata una correlazione tra l’aumento dell’indice di massa corporea e la comparsa di allergie.
Ridimensionata, invece, secondo alcuni studi, la nota “teoria igienistica” secondo cui l’incremento delle allergie nei Paesi occidentali sarebbe da attribuire anche alla drastica diminuzione delle patologie infettive, dovuta alle migliori condizioni igieniche, e all’impiego di vaccinazioni e antibiotici. “L’associazione tra la riduzione delle infezioni e l’aumento di patologie allergiche non è stata confermata da studi rigorosi e ampi” ha spiegato De Martino “ed è ormai enorme la quantità di dati che smentiscono che l’impiego dei vaccini favorisca la comparsa di allergie”.
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