L’anafilassi rappresenta la manifestazione clinica più grave di una reazione allergica. Di seguito una breve panoramica sulle cause, i sintomi e il trattamento di elezione.
Per anafilassi si intende una grave reazione allergica sistemica o generalizzata, pericolosa per la vita. La sintomatologia è violenta e solitamente immediata dopo il contatto con l’allergene. Tipicamente, l’anafilassi coinvolge più di un organo o apparato.
In seguito all’esposizione ad un allergene, il sistema immunitario si attiva determinando la liberazione di notevoli quantità di mediatori infiammatori, tra cui l’istamina, responsabili di vasodilatazione, aumento della permeabilità capillare, edema delle mucose e broncospasmo che possono portare a shock ed asfissia.
Negli Stati Uniti, la sola anafilassi da alimenti, rappresenta la causa di circa 30.000 accessi/anno ai dipartimenti di emergenza e si calcola che sia responsabile di 500-1000 decessi ogni anno.
I sintomi tipici comprendono: orticaria, prurito, rossore o gonfiore delle labbra, angioedema, asma, ipotensione, tachicardia, nausea, vomito e diarrea.
La principale causa di morte (75%) è rappresentata da soffocamento che si verifica quando l’edema si estende alla laringe o quando si ha una violenta crisi asmatica; nel rimanente 25% dei casi, la morte è correlata alla grave ipotensione (shock anafilattico).
Fra le più comuni cause di anafilassi vengono citate:
alimenti – nelle popolazioni occidentali, l’ingestione di arachidi, grano, noci, crostacei, pesce, latte e uova sono le cause più frequenti
veleno di insetti – assunti tramite punture di imenotteri (principalmente vespe e api)
farmaci – potenzialmente qualsiasi farmaco può causare anafilassi, i più comuni sono gli antibiotici β-lattamici (penicillina e suoi simili), l’aspirina e altri FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei).
Per la sua efficacia e rapidità d’azione, il farmaco salvavita nei casi di emergenza è rappresentato dall’adrenalina per somministrazione intramuscolare. Essa determina l’aumento della pressione arteriosa, una riduzione dell’angioedema e broncodilatazione con conseguente risoluzione delle crisi asmatiche.
Nel caso in cui il rischio di andare incontro ad anafilassi sia elevato, il medico può prescrivere l’adrenalina in forma autoiniettabile. In pratica si tratta di una “penna” composta da un iniettore preriempito che consente di somministrare una singola dose di adrenalina. La singola dose, in caso di necessità, è ripetibile dopo 5‐15 minuti. La “penna”, una volta aperta, deve essere premuta con forza sulla cute del lato esterno della coscia, fino a sentire lo scatto dell’ago. Successivamente bisogna tenere l’ago in questa posizione per almeno 10 secondi al fine di garantire la completa iniezione della dose di adrenalina. Trascorsi i 10 secondi, bisogna rimuovere l’ago e massaggiare il punto di iniezione per altri 10 secondi. L’autoiniezione di adrenalina rappresenta un primo intervento di emergenza e non sostituisce il successivo trattamento medico.