Per i tanti che ancora pensano alle allergie, respiratorie o alimentari, come a un limite per raggiungere buoni risultati ecco una carrellata di grandi campioni del tennis che, nonostante l’allergia, sono arrivati ai vertici mondiali nel loro sport.
La tennista Julia Gorges, presente all’ultimo Roland Garros, ha giocato le sue partite nonostante una allergia respiratoria al polline, così come Steffi Graf, che nonostante i sintomi dell’allergia ha vinto ben 22 titoli del Grande Slam tra il 1987 e il 1999, inclusi sei titoli degli Open di Francia, durante i quali si è soffiata il naso talmente tante volte che gli osservatori scherzavano ipotizzando che fosse allergica a Parigi.
Ma il talento e l’amore per lo sport non può essere frenato nemmeno dalle allergie alimentari. Novak Djokovic per esempio segue una dieta molto severa dopo avere scoperto la sua intolleranza al glutine e ai latticini. Il grande campione spiega nel suo libro “Serve to win” come grazie ad una diagnosi corretta sono cambiate le cose per lui, in campo e fuori “Una volta risolto, tutto è cambiato. Si potrebbe chiamare la magia. Sembrava magia; prima di allora, non riuscivo a capire quale fosse il problema”.
La vincitrice di quest’anno degli Australian Open in doppio con Lucie Safarova è Bethanie Mattek-Sands, che sino al 2012 ha sofferto per problemi di affaticamento, fino a quando grazie agli esami del sangue ha scoperto di essere affetta da varie allergie alimentari, tra cui grano e latticini.
Sabine Lisicki ha giocato la finale di Wimbledon nel 2013 in compagnia di una allergia all’erba ma grazie a una terapia adeguata è riuscita lo stesso a mantenere alte le sue performance: “Devo prendere la medicina per le mie allergie. Alle volte starnutisco quando sto giocando sull’erba, ma ho imparato a gestire la situazione. La cosa più importante è andare là fuori a giocare sull’erba e mi piace la tradizione dei grandi tornei su erba”.
Allergia e sport possono convivere solo nel tennis? Niente affatto. In tutti gli sport si possono trovare grandi campioni che sono arrivati ai vertici mondiali nonostante le loro allergie. Uno su tutti: Mario Balotelli, a cui durante la sua permanenza al Manchester City è stata diagnosticata una allergia ai pollini.
Tutti esempi per i tanti giovani che vedono nell’allergia un limite ai loro risultati sportivi. Con talento, dedizione e anche con una corretta diagnosi e la giusta terapia non sarà certo l’allergia ad impedire di raggiungere il gradino più alto del podio.
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