Chi al cambio di stagione, in particolare con i primi pollini portati dal vento primaverile, non si è ritrovato con gli occhi arrossati, infastiditi o che addirittura lacrimavano?
Ma perché succede? E i pollini sono i soli responsabili di questo fastidioso fenomeno?
La congiuntivite
Si tratta di un’infiammazione o di un’infezione della membrana trasparente (la congiuntiva) che ricopre la palpebra e parte del bulbo oculare. Trattandosi di un’infiammazione, i piccoli vasi sanguigni presenti nella congiuntiva vengono irrorati in misura superiore al normale; è proprio
questo a donare alla parte bianca dell’occhio (la sclera) il colorito rosa o rosso.
La congiuntivite si manifesta per causa batterica o virale (infezione), per un contatto o per un trauma con un corpo estraneo.
La congiuntivite allergica
Si manifesta quando l’infiammazione della congiuntiva ha origine allergica.
Le forme più diffuse rientrano nella famiglia della rino-congiuntivite allergica, che comprende al proprio interno la congiuntivite stagionale (andamento di tipo acuto) e la congiuntivite perenne (andamento cronico).
Andamento di tipo stagionale
Nella sua forma stagionale, quella più frequente, la congiuntivite si manifesta con arrossamenti e pruriti congiuntivali, cui si sommano spesso sintomatologie nasali (spesso infatti chi ne soffre, all’arrossamento degli occhi accompagna un aumento delle secrezioni nasali). Solitamente è originata dalla fioritura di alcune piante erbacee (graminacee, betullacee, ambrosia,…), ma anche di alberi. La stagionalità dipenderà quindi dal polline cui il soggetto è sensibile. I sintomi della forma stagionale di congiuntivite sono lievi arrossamenti e pruriti congiuntivali, raramente lacrimazione con bruciori e pruriti intensi. Si può riscontrare in qualche caso un ispessimento della congiuntiva sotto la palpebra superiore. La cornea non ne è mai interessata, così come la capacità visiva.
Colpisce i giovani di entrambi i sessi, prevalentemente trai i 20 e i 40 anni, e si accompagna spesso ad altri disturbi come la rinite, l’asma, l’orticaria e l’angioedema (una forma intensa di orticaria).
Andamento di tipo perenne
Si differenzia dalla forma precedente di congiuntivite per il fatto che i sintomi (limitati a qualche leggero prurito e a lievi arrossamenti) si manifestano potenzialmente per tutto l’anno, nonostante si
riscontrino quasi sempre (80% dei casi) delle esacerbazioni stagionali.
Avendo una durata che scavalca la ciclicità dei pollini, la sua causa è da ricercare in altri tipi di allergeni: acari della polvere, epiteli animali, ma anche spore di funghi normalmente presenti in ambiente domestico.
Come evitare la congiuntivite?
I consigli possono riassumersi nel ridurre le occasioni di contatto con gli allergeni. Innanzitutto l’igiene personale (spazzolare bene i capelli, dove i pollini possono andare ad infilarsi), ma anche quella della casa (arieggiare regolarmente, in caso di allergia agli acari della polvere; evitare di aprire le finestre durante la fioritura in caso di sensibilità ai pollini), che va mantenuta a temperature inferiori ai 20 gradi e con tassi di umidità inferiori al 50% (per ridurre le chance di sopravvivenza degli acari). Altri suggerimenti: praticate sport in ambienti chiusi, tenete lontani cani e gatti (che possono avere allergeni nel loro pelo), non passate da prati in cui è appena stata tagliata l’erba se siete allergici alle graminacee o alle composite.