I casi gravi di reazione allergica (anafilassi) possono essere trattati in situazioni di emergenza con un’autoiniettore di adrenalina, oltre ovviamente ad attivare i servizi d’emergenza e recarsi comunque al pronto soccorso più vicino. Ma come spesso accade, anche nel caso di questo dispositivo salvavita esiste il rischio di un utilizzo improprio.
I soggetti allergici, che per diversi motivi (inalazione, assunzione, ma anche contatto epidermico) entrino in relazione con sostanze allergizzanti, possono avvertire sensazioni di calore generalizzato, arrossamenti della pelle, formicolii a labbra, mani (palmi) e piedi (piante). Si tratta delle reazioni più comuni nella maggior parte di soggetti allergici e in presenza di questi sintomi le iniezioni di adrenalina non sono necessarie.
In primo luogo, se ai primi sintomi di reazione allergica i soggetti utilizzassero la loro dose di adrenalina, ne resterebbero sprovvisti ad un eventuale sopraggiungere di reazioni ben più gravi: come quelle con interessamento cardio-circolatorio e/o respiratorio. Condizioni queste, che, se non trattate adeguatamente, possono avere temibilissime conseguenze. È doveroso comunque sottolineare che reazioni anafilattiche così gravi hanno un’incidenza molto bassa nella popolazione.
Il secondo effetto indesiderato della disponibilità di questi autoiniettori va in senso contrario. Il rischio è che il soggetto (o i suoi familiari) per il timore dell’utilizzo dell’adrenalina e dei suoi effetti, ritardino il suo utilizzo anche in presenza di una reazione anafilattica grave.
Riassumendo: da un lato, i soggetti che rischiano di curarsi per sintomi ancora lievi e su cui si può ancora intervenire senza adrenalina; dall’altro, i soggetti che procrastinando l’iniezione, non interverrebbero in tempo utile per contrastare la reazione allergica. Per venire in contro ai primi, l’EMA – l’Agenzia Europea dei medicinali – sta valutando di fornire alle persone con allergie gravi due iniettori di adrenalina. Per i secondi, è di primaria importanza un’adeguata informazione e formazione, sia al momento della prima prescrizione dell’autoiniettore di adrenalina, sia in caso delle successive visite di controllo.