Come comportarsi di fronte a qualcuno (bambino, ma anche adulto) che soffre di un’allergia? Come non farlo sentire a disagio, escluso, diverso rispetto ai suoi amici, che possono mangiare tutto indifferentemente?
Qui sotto, alcune frasi da evitare quando incontriamo un soggetto allergico e da sostituire, se lo desideriamo, con domande per capire meglio la sua situazione.
1. Che problema! Ma come fai?
È assoluta mancanza di empatia, a maggior ragione di fronte ad un bambino. Se è vero che la persona allergica non ha scelta, è altrettanto vero che può condurre una vita quasi normale: feste, ristoranti, vita all’aria aperta, … Bastano solo alcuni accorgimenti!
2. Impossibile, non può essere vero!
Pensiamo al caso di allergie poco comuni, come quelle alle cucurbitacee. Una risposta del tipo: “il cetriolo è solo acqua, non può farti male!” è assolutamente da evitare.
3. Mangiane solo un po’, non ti farà male!
Per una persona allergica, il fatto di consumare anche solo poche tracce di un alimento può essere sufficiente a provocare una reazione, potenzialmente anche molto grave. Quando parliamo di allergie, alimentari o meno, non si possono prendere rischi. Attenzione soprattutto al ristorante!
4. Oggi, si può guarire dalle allergie!
Certo, può succedere che un bambino che prima era allergico o intollerante ad un alimento, crescendo lo riesca a mangiare senza problemi. O può accadere che qualcuno, ad un certo punto della sua vita, sopporti meglio i pollini primaverili rispetto a qualche anno prima. Ma in linea generale, le persone allergiche dovranno fronteggiare la loro malattia per un lungo periodo di tempo. Evitiamo di consigliare loro l’ipnosi per guarirne.
5. Non hai seguito le raccomandazioni del tuo medico?
Solo recentemente, gli studi allergologici stanno dimostrando che l’assunzione precoce di frutta secca diminuirebbe il rischio di allergia alle arachidi. Inutile quindi dire ai genitori dei piccoli allergici: “avresti dovuto fare così” o colpevolizzarli. La ricerca migliora di anno in anno, ma i suoi risultati non hanno valore retroattivo!
6. Anch’io sono allergico!
Si tratta di una frase che si sente spesso di fronte soprattutto all’allergia al latte. Ma è il frutto di una confusione tra allergia al latte ed intolleranza al lattosio. Se la prima può avere conseguenze molto gravi (anche anafilassi), la seconda provoca solamente dei disturbi intestinali, per quanto sgradevoli.