Diciamo subito che non è poi così corretto chiamarle “nuove” queste terapie, perchè ormai sono disponibili da circa circa un decennio. Sono però al tempo stesso “nuove” perchè fanno parte della “nuova classe” di farmaci, che sempre più spesso vengono utilizzati con successo nella pratica clinica: i farmaci biologici. Biologici significa che non sono molecole sintetizzate con un processo industriale, ma sono derivati biologici (spesso immunoglobuline) ingegnerizzate con tecniche di biologia molecolare per essere adattate a svolgere un compito specifico. Nel caso dell’asma bronchiale, la terapia con anti-IgE ne è un validissimo esempio, avendo cambiato drasticamente (in meglio!) la vita di molti pazienti asmatici.
Ovviamente si tratta di farmaci importanti, dal costo molto elevato, e che devono essere utilizzati esclusivamente da personale medico esperto e nei casi in cui le terapie “tradizionali” non siano riuscite a determinare un adeguato controllo della patologia.
Certo è che i risultati di questa metanalisi della prestigiosa Cochrane Collaboration, lasciano poco margine di incertezza. Questo è un documento corposo (oltre 100 pagine), che prende in considerazione tutta la letteratura prodotta fino al 2008 su asma e anti-IgE, e si prefigge lo scopo di quantificare i risultati sommando insieme tutti i singoli studi.
L’interpretazione dei dati e dei grafici non è semplice per i non addetti ai lavori, ma la conclusione è che questo tipo di terapia è in grado di determinare in molti pazienti una riduzione dei sintomi, una riduzione delle riacutizzazioni asmatiche, una riduzione del consumo degli altri farmaci (cortisonici e broncodilatatori).